Paesaggi terrazzati dell'arco alpino. Atlante

Paesaggi terrazzati dell'arco alpino. Atlante

"Monumento alla fatica pietrificata", i versanti terrazzati si trovano oggi in Europa di fronte a un bivio che cela un evidente paradosso: la constatazione della loro "insostenibilità" da parte degli abitanti della montagna che li hanno progressivamente abbandonati, e la loro recente riscoperta come modelli di una territorialità "sostenibile". Quale futuro si prospetta per questo immenso e sottostimato patrimonio culturale? Il progetto ALPTER trasferisce a scala di arco alpino un'attenzione e una sensibilità crescenti negli ultimi vent'anni verso i terrazzamenti artificiali. Iniziative ed eventi sempre meno occasionali hanno avviato una sorta di "rivoluzione copernicana" rispetto al loro valore: non più sinonimo di arretratezza o "relitto museale" da relegare nel passato delle Alpi, ma "paesaggio bioculturale" da proporre a modello di sostenibilità per il futuro. Nel tentativo di presentare sinteticamente i risultati delle ricerche condotte all'interno del progetto, questo "Atlante" assume un'accezione insolita rispetto all'atlante tradizionale: l'oggetto sorretto dal gigante, figlio di Giapeto e Climene, costituisce solo la seconda parte dell'opera ("Paesaggi terrazzati": la documentazione di otto diversi mondi a terrazze nelle Alpi). Essa poggia metaforicamente sulla prima parte ("Chiavi di lettura"), che suggerisce i diversi punti di vista da compendiare per chi desidera comprendere e sorreggere quei paesaggi, abbracciando una visione integrata che superi strettoie interpretative e steccati disciplinari troppo rigidi, complici della frettolosa mutilazione di una realtà invece complessa e affascinante.
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