«Come il maiale». Piero Chiara e il cinema
A chi gli chiedeva perché, nonostante la sua manifesta delusione nei confronti dei film che venivano tratti dai suoi romanzi, continuasse a cedere i diritti delle proprie opere a produttori e registi, Piero Chiara rispondeva con una battuta: "I miei racconti e i miei romanzi sono per me come il maiale per il contadino: non si butta via niente". E a chi gli chiedeva che cosa provasse quando andava a vedere i film tratti dai suoi romanzi, confessava che non si riconosceva in essi perché erano diventati "una creatura imprevista e imprevedibile, viva se si vuole, ma non più sua". Non a caso, commentando "il rischio" implicito nella cessione dei diritti dei suoi libri, amaramente diceva: "Vendere un libro al cinema è come vendere un cavallo: si può sperare che il padrone lo tratti bene, non lo sforzi, lo nutra a dovere, ma poi non si può andare a vedere come sta. Il nuovo padrone lo può anche macellare". "Peccato - commenta Paolo Mereghetti - peccato perché i film tratti dai racconti e dai romanzi di Piero Chiara sono sicuramente migliori di quello che lo stesso scrittore riteneva. Come dimostrano ampiamente i saggi proposti in questo volume".
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