Niente da ridere
Gregorio Parigino ha trentacinque anni, una moglie che lo ama, un lavoro tranquillo, un'accogliente casa nuova col mutuo ancora da pagare nel ridente leccese. Gregorio ha una madre schizofrenica e una nonnetta centenaria, un'amica paranoica che gli si è appena trasferita in casa, due figlie e quattro nipotini da accudire, una candidatura alle elezioni amministrative di cui farebbe volentieri a meno e un gran bisogno di ansiolitici per sopportare il suo tran-tran. Gregorio ha un'amante che sembra la vita in persona, le gambe rotte e ogni intenzione di mettere ordine nella sua esistenza nell'arco di una primavera. Una commedia irresistibilmente amara, il grande affresco esilarante, imprevedibile, malinconico di un Sud lontano da ogni stereotipo. Il romanzo di una generazione che rischia di farsi scivolare tra le dita il diritto a un attimo di felicità.
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