Curriculum atipico di un trentenne tipico
Questo è un curriculum vitae diverso da tutti gli altri. Un curriculum in cui le varie voci (nome, cognome, data di nascita...) non rimangono dati asettici in fila, ma vengono dispiegate e prendono vita insieme a quelle altre voci che non compaiono normalmente nel curriculum (un incontro, un episodio, una giornata), pur essendo fondamentali alla conoscenza di una persona. Voci che si fanno pensieri, emozioni, ricordi. Con questa forma letteraria ibrida, intrisa di un'amara ironia come antidoto a una situazione drammaticamente attuale, Buratto ci parla di una generazione che si sente ingannata a vari livelli. Una generazione senza più santi né eroi, senza ideali forti e schiacciata da una situazione economico-sociale che non si lascia cambiare, nemmeno utopisticamente. La prima generazione del dopoguerra ad avere una prospettiva di futuro molto meno rosea di quella dei suoi genitori.
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