Venezia 1806. La soppressione del monastero di San Giorgio Maggiore
Il 1806 fu un anno drammatico per la Chiesa veneziana, con una soppressione generalizzata di quasi tutti i monasteri e i conventi, i cui beni vennero incamerati dal demanio. Il napoleonico Regno d'Italia portava così a compimento il percorso iniziato anni prima con i provvedimenti della Municipalità Provvisoria: la lotta contro la Chiesa cattolica, e i suoi beni, raggiungeva ora il suo punto più elevato. Anche l'abbazia benedettina di San Giorgio Maggiore, il più ricco e dotato di tutti i monasteri della laguna, venne soppresso, i beni confiscati e i monaci trasferiti a Padova nell'abbazia di Santa Giustina. Grazie all'ultimo libro della Cronaca, fortunosamente salvato e da poco ritrovato, è stato possibile ricostruire i suoi ultimi tre anni di vita, inserendone le vicissitudini nel contesto storico e ambientale sia di Venezia che dell'Europa.
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