Memoria ascesi rivoluzione. Studi sulla rappresentazione simbolica in architettura
Il memoriale di Kampor, sull'isola di Arbe in Croazia, il Palazzo del Governatore a Chandigarh, la capitale dell'India, la Scuola di balletto a L'Avana sono tre architetture del XX secolo accomunate dall'intenzione di manifestare, con una rappresentazione architettonica, un programma. In Croazia nella tragedia della seconda guerra mondiale viene scavata la memoria della deportazione di sloveni, croati ed ebrei in un campo di internamento organizzato tra il 1942 e il 1943 dall'esercito italiano. In India, con una costruzione che ha il proprio paradigma nel simbolo dell'ascesi, si mostra la capacità di autogoverno conquistata con l'indipendenza dall'impero britannico. A Cuba, dalla rivoluzione di Castro e Che Guevara, nasce nel 1961 un progetto straordinario, solo in parte raggiunto, "les Escuelas Nacionales de Arte", destinate a sviluppare l'emancipazione delle espressioni autentiche nelle culture artistiche del Terzo Mondo. La comparazione di opere poco di autori diversi quali Ravnikar, Le Corbusier; Garatti, la diversità di approccio di Filippo Bricolo, Giuseppina Scavuzzo, Esther Giani, i tre studiosi impegnati nelle ricerche del Dottorato di composizione, rende più interessante la verifica dei due assunti posti alla base delle tre ricerche: il primo vuole che l'architettura sia capace di esprimere valori collettivi con sapienza e dignità; il secondo che la composizione architettonica sia passibile di uno studio scientifico sistematico.
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