Carlo Scarpa. I musei
Su Carlo Scarpa oggi si sa tutto (o quasi). Ma mentre la ricerca storiografica continua ad accrescersi di anno in anno, la problematica dei musei diventa invece più complessa e la tutela dei suoi capolavori sempre più difficile. Scarpa affronta il problema degli allestimenti e delle loro architetture in un crescendo innovativo della presentazione delle opere, dell'organizzazione funzionale, e con un continuo ampliamento dei rapporti del museo con il contesto. In ogni progetto, inoltre, dimostra con sempre maggior chiarezza che solo l'architettura moderna è in grado di creare spazi appropriati al museo in edifici preesistenti. La base di questa evoluzione progettuale risiede, ancora una volta, nel modo e nella vivacità penetrativa e creativa con cui Scarpa afferrava i problemi che si ponevano più in là della specifica soluzione museale richiesta. Così in palazzo Abatellis fa emergere le qualità dell'antica costruzione; a Castelvecchio fa sentire la città dentro al museo; a Revoltella affronta il rapporto dell'architettura e dell'urbanistica preesistenti con l'arte moderna. Con il convento-museo di Treviso riqualifica l'intero contesto urbano. A Feltre e a Messina, attraverso una struttura architettonica nuova, viene creato il rapporto tra la città e la sua archeologia.
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