«La rosa della mia guerra». Lettere a Venturina
"La rosa della mia guerra". Così D'Annunzio chiama Venturina, quando, nelle pause fra un'impresa e l'altra, torna dal fronte a Venezia assetato di musica e d'amore. Sì, è un amore grande, uno dei pochi nella vita del Vate-dongiovanni (in tre anni le scrive oltre milleduecento lettere!). Ed è un amore scandaloso. La giovane dama, Olga Brunner Levi, un'ebrea triestina maritata a un veneziano che ne condivide la melomania (lascerà il bel palazzo sul Canal Grande per costituirvi la nota Fondazione Ugo e Olga Levi per gli studi musicali), appartiene alla buona società: e vorrà secretato per decenni quel rovente carteggio che solo ora torna in piena luce.
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