Prima che faccia buio
Nella scena finale de "La dolce vita" di Federico Fellini, il reporter, stordito da una delle solite notti brave si trova su una spiaggia appena dopo l'alba. Mentre i suoi compagni sono mezzo addormentati rovesciati sulla sabbia o schiamazzano giocando con le onde, si guarda intorno disorientato, quando una ragazzetta bionda, fragile gli si fa incontro e sorride. Lui la osserva stupito, affascinato e completamente disarmato. Vede in lei qualcosa che non conosce, che non ha mai visto, che non fa parte del suo mondo. "Prima che faccia buio" sembra cominciare proprio da questa scena. Il romanzo, ambientato negli stessi anni Cinquanta-Sessanta, racconta come un uomo che dalla nascita fa parte della dolce vita si arrischi, contrariamente al protagonista del film, a incontrare quella ragazza, a cogliere l'opportunità che gli si presenta. Quest'imprevedibile incontro deve fare i conti, però, fin dal principio con l'ostilità di un ambiente convinto che la propria sopravvivenza dipenda dal rispetto delle regole non scritte di un perbenismo repressivo e bigotto. Così Giorgia e Riccardo, i due protagonisti, sono costretti a sfidare i pregiudizi della società piccolo borghese cui lei appartiene e della disinibita élite aristocratica che è il mondo di lui, dominato da una madre possessiva e invadente. Il loro amore, costretto a lottare contro tutto ciò che li circonda, finirà per distruggersi, lasciando un vuoto che alimenta fino all'ossessione il rimpianto di ciò che non è stato e invece avrebbe potuto e, persino, dovuto essere. Un mondo scomparso, un amore svanito, una storia irripetibile rivivono in questo romanzo denso e dolente che ha il potere di rimanere nel cuore e nell'anima.
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