Anna e il meccanico
Bruno, un giovane perito meccanico, viene attirato, dal suo migliore amico, in un perverso congegno psicologico, ideato dalla vedova Gatelli, a capo di una famiglia di modesti imprenditori antifascisti, per sedurre la giovane e ribelle figlia Anna, innamorata di un colonnello dello spionaggio tedesco. Anna dapprima si oppone al piano della madre, ma poi, con la complicità di Bruno, finge di accettarlo per meglio eluderlo, finendo del tutto preda del sofisticato meccanismo della storia. Da qui si dipana l'appassionante vicenda che coinvolge la spia tedesca, il tecnico dell'obitorio, impegnato a nascondere Fosca - una giovane ebrea apolide, forse parente dei Gatelli -, la signora Italia, proprietaria della pensione ove Bruno risiede e sua segreta amante, Concetta la prostituta e Carra, l'amico che ha una colpa da espiare. Palcoscenico della vicenda è la Roma del 1943, prima bombardata dagli alleati e poi occupata dai nazisti. Siamo negli anni del definitivo distacco degli italiani dal fascismo; i giorni cupi e violenti della Resistenza, rispecchiati in questo libro da una complessa azione - erotica e partigiana insieme - per liberare, dall'occupazione tedesca, la mente e il cuore della ragazza italiana. Un romanzo sorprendente, in cui a un raffinato dispositivo narrativo si unisce un'originale invenzione linguistica: dal 'parlar meccanico' di Bruno, agli assolo sfuggenti della spia, a quelli intensi ma vagamente deliranti di Fosca, ai bisticci della prostituta: una molteplicità di voci che ci guidano all'epilogo imprevedibile, nel quale sentiamo affermarsi il mondo nuovo del dopoguerra.
Al momento non disponibile, ordinabile in 3 settimane circa