Vivere a lungo e bene. Dalla vita sobria di Alvise Cornaro ai giorni nostri
Nella prima metà del Cinquecento il nobile veneziano Alvise Cornaro scrisse un piccolo "Trattato su la vita sobria". Il suo intendimento era di raccontare una propria esperienza e di descrivere un modo per invecchiare bene. Il desiderio di vivere a lungo esisteva anche allora e per Cornaro questa meta era raggiungibile con un corretto stile di vita. Dopo cinque secoli questa affermazione rimane ancora attuale, anche se l'allungamento della vita media è certamente il risultato di altre variabili, quali i progressi nella scienza medica, il miglioramento delle condizioni igieniche, la riduzione delle fatiche fisiche e così via. Lo stile di vita diventa essenziale quando non ci si accontenta di contare gli anni, ma si guardano i contenuti dell'invecchiare; quando cioè si vuole vivere a lungo e bene. Nel libro, sono raccolte le riflessioni e le indicazioni di alcuni tra i più importanti studiosi dell'invecchiamento in Italia: Laura Balbo, Gustavo Pietropolli Charmet, Umberto Curi, Giuliano Enzi, Vita Fortunati, Claudio Franceschi, Marco Trabucchi, Sergio Tramma. Sotto forma di intervista, essi ci presentano i principali problemi oggi esistenti, ma ci offrono anche le indicazioni per affrontarli e superarli. "Vivere a lungo e bene" non è un manuale su come invecchiare, ma uno strumento per comprendere meglio il processo di invecchiamento, per interrogarsi sui rischi che questo comporta, e per trarre suggerimenti per prevenirli. E tutto questo con l'intenzione che "la vita, ch'io vivo, (sia) vita viva e non morta", come diceva Alvise Cornaro nel suo "Trattato" che completa il libro.
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