Vado nella Merica. E lì di là dalle colline. Budrio e la grande emigrazione (1880-1912)
"Vado nella Merica: è lì di là dalle colline": così comincia una delle prime memorie di emigranti raccolte, quella di Alma Forlani, che aveva quattro anni quando nel 1898 lasciò Budrio con i genitori alla volta del Brasile. Nella bassa pianura bolognese in cui sorge Budrio le colline appaiono all'orizzonte nei giorni limpidi: lontane quindi, e lontanissime per una bambina che conosce solo il suo paese, termine ultimo dove possono arrivare gli occhi. La Merica doveva essere per forza di là dalle colline. Il saggio di Lorenza Servetti, frutto di una ricerca durata tre anni, ricostruisce, attraverso l'esperienza di una piccola comunità, la vicenda della grande emigrazione di fine Ottocento, che coinvolse milioni di italiani. Le testimonianze orali raccolte a Budrio e nei paesi di emigrazione (Argentina e Brasile), messe a confronto con le fonti inedite degli archivi parrocchiali, dell'anagrafe comunale, di archivi privati e di quelli della Questura e della Prefettura di Bologna, tratteggiano il quadro di una larga e insospettata emigrazione locale verso l'America del Sud - di cui si era quasi perduta la memoria - e permettono di ricostruire con rigore esemplari storie di vita di emigranti. Il fenomeno migratorio budriese è stato studiato in stretta correlazione con quello nazionale, avendo come riferimento i maggiori studi sull'argomento.
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