Quindici più dieci. Il difficile cammino dell'integrazione europea
Dove va l'Unione europea? E' una domanda che tutti ci poniamo in questo momento nel quale in Europa si incrociano e si sovrappongono processi importanti - l'allargamento e la nuova Costituzione. - che porteranno a grandi mutamenti. L'allargamento dell'Europa a venticinque paesi - cui nei prossimi anni si aggiungeranno Bulgaria, Romania e molto probabilmente Croazia e Turchia - prepara nuovi equilibri. L'Europa riunificata non è più quella piccola dei padri fondatori, essa respira a due polmoni - quello occidentale e quello orientale - e guarda con grande attenzione alle sponde sud ed est del Mediterraneo, fino a Israele. La Nuova Europa deve essere un'unione di eguali, che rispetta le identità e rigetta le egemonie, gli assi preferenziali, i direttori. Ma questa Nuova Europa ha bisogno di una Costituzione per recuperare la propria identità, acquisire il ruolo che le spetta sulla scena internazionale (politica e commerciale), lottare efficacemente contro un terrorismo sempre più feroce, divenire più trasparente, più efficace, più vicina ai cittadini; consapevole che il progresso dell'integrazione europea passa attraverso il confronto e la sintesi tra i diversi interessi nazionali, economici, sociali e culturali. "Più Europa e in un'Europa migliore" è lo slogan che sintetizza al meglio l'agenda della Nuova Europa. E solo percorrendo con pazienza e tenacia lo stretto sentiero alla ricerca del più ampio consenso potremo proseguire nel cammino dell'integrazione europea che, non dobbiamo scordarlo, è già ora un grande successo.
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