Il richiamo della foresta
Feroce, brutale, crudele, stillante sangue nell'Inferno Artico: così fu descritto dai suoi primi recensori. A distanza di quasi un secolo dalla pubblicazione, il racconto occupa un posto persino scontato nella memoria collettiva per la connotazione epica della vita animale, per la forte suggestione del "richiamo della foresta", per il fascino ambientale delle terre gelate dello sterminato Klondike. La natura selvaggia irrompe nella storia di Buck, cane domestico e poi cane di ferocia sublime ed eroica, e rivela la bellezza dell'istinto primordiale e vitale in contrasto con la "bestialità" umana, con la pochezza morale dei cercatori d'oro, con la degenerazione degli indiani.
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