Angeli e cani
"Angeli e cani" è il libro degli opposti. Bambini che sembrano adulti e adulti che ridiventano bambini. Fatti di cronaca descritti con le parole ancora intrise di caffè, sigarette e vento alla finestra d'inverno. Appartamenti di giovani con l'ambizione di una vita nuova a New York che si sovrappongono a lontani chalet in Valle d'Aosta. "Angeli e cani" è l'indagine di una giornalista alla scoperta di una dolorosa verità, fatta di infanzie rubate, schedate e commercializzate. Un intreccio di individui che si sfiorano, l'intersecarsi di piani temporali e fisici e la mescolanza di generi della narrazione, che conducono fin dentro il mondo di questi bambini abusati, abbandonati, dimenticati. Bambini di nessuno, responsabili di colpe che non hanno ma di cui pagano il prezzo e che, secondo le leggi del mondo a parte cui appartengono, si raccolgono in quegli stessi branchi che vediamo appostati nelle nostre città, a spiare la vita altrui passare accanto. Ma "Angeli e cani" è allo stesso tempo un viaggio a ritroso, alla scoperta delle proprie radici, la trasformazione in riscatto di quella sopravvivenza tipica di chi ha accusato un danno tanto remoto e tanto violento da fare, di chi l'ha subito, un esule. Un romanzo costantemente teso tra gli opposti della ricerca e del mascheramento, dell'indagine obiettiva e delle pulsioni individuali. In cui gli opposti, se e quando si uniscono, lo fanno per far recuperare agli adulti il bambino che hanno perso o che non sono mai stati. Quello che da qualche parte, forse, ad un certo punto della vita, hanno lasciato solo. "D'altronde, le cose succedono per riportare indietro i pezzi di noi che non abbiamo ancora perdonato". (Marco Franzoso)
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