Come Lara e Talita
Cosa c'è in comune tra Benedetta e Teodoro e la storia di Lara e Talita? Bisognerebbe chiederlo a nonno Annibale, ma tutti lo credono pazzo solo perché è posseduto dall'anima di Beethoven. Li unisce il dolore o la follia? Sorella e fratello o moglie e marito, comunque attenti a parlare sempre per conto di altri: incapaci di accettare il passato. Ma nessuno se ne accorge, nemmeno i clienti del bar di Giustino. Meglio rifugiarsi nei tradimenti e credere a un cane che parla di sacramenti laici, partecipare a una manifestazione contro la morte, intestardirsi su un mistero inutile e sperare nella clemenza salvifica dei bambini. E' impossibile raggiungere il dolore senza passione, ma solo ridendo della passione si diventa padroni del proprio destino. Il destino che Benedetta e Teodoro incontrano in un sottoscala e che vorrebbero dividere in un segreto incomprensibile agli altri. Come Lara e Talita: da una parte loro due e dall'altra il mondo come sfondo. Più che l'ironia della sorte è la sorte dell'ironia a decidere le vite dei personaggi che si muovono in questo romanzo con la strana consapevolezza, quasi un nascosto desiderio, di aggirarsi in una menzogna che da un momento all'altro contagerà il resto del mondo. Fino a dimenticare la verità, felici.
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