I ragazzi del Campiello 7

Eva Bugelli con il suo "La bottega dei Profumi" racconta la storia di uno strano amore vissuto dentro una profumeria. Anzi di due amori che si intrecciano a tal punto da dipendere, alla fine, l'uno dall'altro. Lei è una ragazza rapita dalla magia di una donna adulta. Ma lei è anche la ragazza di Flavio, un paranoico infantile che alla fine si rivelerà più astuto che mai. E' una storia d'amore e poesia, di parole lasciate in bilico a spegnersi in un delizioso profumo. Quella di "Sconcerto in quattro tempi", invece, è la storia di Alessandro che non dà gli esami all'università, non è innamorato delle sue donne, non ama la musica classica, la sua vita è limitata dal soffitto della camera e dalle cose che non fa, ed è anche la storia di Zoe che frequenta la sua stessa università, studia, suona il violino , è innamorata di un uomo più vecchio di lei. Ci sono mille motivi per cui Alessandro potrebbe odiare Zoe e infatti i due si incontrano e non si amano. "Sconcerto" di Emmanuela Carbé è una non storia d'amore. Cosa fa sì che un uomo sia veramente tale? si chiede Grazia Ciavatta in "Le stelle e le lacrime", presentandoci la società di un futuro remoto dove l'uomo viene sostituito da cloni, dove tutto è perfetto perché tutto è programmato per essere perfetto, ma qualcosa in questa perfezione si inceppa e due piccole stelle nel cielo permettono che si riscoprano dolore, paura, gioia: i sentimenti. E sono questi che fanno sì che un uomo sia veramente un uomo e la volontà trionfi. I "Frammenti d'infanzia" di Francesco Lucioli sono i minuscoli pezzetti di un passato perduto che un protagonista anticonvenzionale - un pedofilo assassino - deve riuscire a mettere insieme per ritrovare se stesso. Non si tratta di un'analisi psicologica, ma di un cammino intriso di pessimismo e avventura in un mondo a metà fra realtà e sogno. Il Giudice, la Pubblica Accusa, l'Imputato, i Testimoni, la grande aula del Tribunale. "Ti ricordi il giorno in cui assistemmo al Processo? Allora forse tutto sarebbe potuto cambiare: se l'Uomo avesse ascoltato, se l'Animale avesse parlato, se Noi avessimo capito". E' questo il tema di Francesco Vietti ne "Il Processo".