La ballata delle canaglie
Vittorio ha terminato gli studi ed è entrato nel mondo del lavoro, ma alla sua maniera: ha un 'socio in affari', Milo, con cui tira avanti organizzando imbrogli e raggiri di ogni tipo, ha un'ossessione (il senso di smarrimento dei nostri tempi, che trasmettono troppe informazioni), ha un amore impossibile (Cristina, la fidanzata di Milo) e un'idea fissa in testa: la Grande T, la grande truffa, un progetto che potrebbe renderli ricchi in tempi brevissimi. L'idea, tenuta in un cassetto per anni, sembra finalmente decollare quando Milo presenta a tutti suo zio, Grissino, truffatore con anni di esperienza, che capisce subito le potenzialità della Grande T ed entra in 'società'. In un vortice di discorsi pubblici e dialoghi privati, bevute e progetti a tavolino, inganni d'amore reciproci, rievocazioni storiche e piccole truffe 'di preparazione', i quattro riescono a mettere in piedi la Grande T. Ma quando sembra davvero dimostrato che "la grande economia occidentale ha una rete di difesa a maglie molto larghe, maglie che permettono l'infiltrazione della fantasia", ecco che accade l'inaspettato e le cose precipitano in un rocambolesco finale. "La ballata delle canaglie" è un libro che sorprende per la scrittura personalissima, per il ritmo incalzante, per i dialoghi serrati, per l'ironia. La presa diretta con l'attualità, la vivacità delle comparse che animano il libro, il calarsi dei personaggi in un mondo che rispecchia fedelmente quello odierno lasciano al lettore un ritratto avvincente e amaro della realtà e un'inquietante riflessione: "Andiamo, l'intero mondo non è forse un cantiere aperto di piccoli raggiri, inganni, imbrogli, frodi e truffe aggravate?"
Momentaneamente non ordinabile