La religiosa
Verso la fine del 1758 il marchese di Croismare lascia Parigi per la Normandia. Memori di un suo precedente interessamento al caso di una monaca che aveva inutilmente cercato di ottenere per vie legali l'annullamento dei voti, Diderot e alcuni amici ordiscono uno stratagemma per farlo tornare nella capitale. Immaginano che quella stessa monaca, evasa dal convento, si rivolga al marchese chiedendogli aiuto e protezione. Comincia così uno scambio epistolare inframmezzato da un più lungo scritto in cui l'infelice Susanna Simonin ricostruisce la propria storia per meglio presentarsi al suo benefattore. Da questo scritto nasce "La religiosa" quale oggi la conosciamo: una spaventosa satira dei conventi - come il suo stesso autore la definiva - ma soprattutto la cronaca del lento e doloroso dischiudersi di un'identità femminile, del suo prendere coscienza di sé e della propria natura quale unica e inalienabile realtà da contrapporre a una società che si è purificata segregandola. Una lucidissima e attuale riflessione sulla libertà.
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