L'essenza del cinema. Scritti sulla settima arte
Lettore infaticabile, dotato di una cultura eclettica e di una curiosità mai sazia, Epstein si dedica incessantemente all'attività di teorico, dando vita a un corpus di scritti vasto ed eterogeneo, fatto di diari, articoli, memorie dal set, conferenze - di cui questo volume raccoglie una scelta significativa, la prima in Italia. Caratterizzati da una prosa poetica, visionaria ed evocativa, i suoi scritti appaiono originali anche per lo stile. La grande fiducia nella tecnica e nel sapere scientifico è alla base del suo metodo e della sua poetica. Per Epstein il cinema è uno strumento conoscitivo: la macchina da presa possiede una sorta di cervello meccanico in grado di formulare ragionamenti e offre la possibilità di uno sguardo - più acuto e al contempo disincantato rispetto all'occhio umano - capace di rivelare aspetti del mondo ancora inediti, sconvolgenti, rivoluzionari. Da questa convinzione nasce una vera e propria filosofia del cinema o, piuttosto, un'anti-filosofia che oppone al pensiero occidentale una forma di conoscenza più completa, in cui confluiscono ragione e sentimento.
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