Drammi romanzeschi. Pericle principe di Tiro, Cimbelino, Il racconto d'inverno, La tempesta
I drammi romanzeschi rappresentano l'ultima fase della produzione drammaturgica di Shakespeare, una fase che riecheggia temi e motivi sia delle commedie che delle tragedie precedenti, ma si ispira a storie più fantastiche e leggendarie, a soggetti simbolici e archetipici in cui si intrecciano avventure e prove, viaggi e fughe, tempeste e morti presunte, travestimenti e infine miracolose agnizioni, sempre coronate dal matrimonio dei rappresentanti delle giovani generazioni. L'andamento favolistico tuttavia non esclude vertiginose indagini sulle passioni più sconvolgenti (l'incesto nel "Pericle", la gelosia in "Cimbelino" e ancor più nel "Racconto d'inverno", il tradimento nella "Tempesta") e si coniuga con una sofisticata riflessione metateatrale (di cui sono massimi interpreti Gower nel primo dramma e Prospero nel secondo) rivolta a produrre e insieme a svelare i meccanismi della finzione scenica. E' un gran teatro che si costruisce come paradigma della eterna favola umana e, allo stesso tempo, esibisce i costituenti ultimi che tengono insieme, precariamente, tutte le fila di quella favola, nonché della realtà stessa che in quella si rispecchia.
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