Ricordi d'egotismo
Raccontare di sé, non per autocelebrarsi o per confessarsi bensì per capire chi si è: questa la scommessa di Stendhal nel 1832 all'avvicinarsi dei cinquant'anni. Nell'isolamento del consolato di Civitavecchia egli ripensa al decennio precedente della sua vita, trascorso per lo più a Parigi dopo l'addio a Milano e alla donna amata. Si sviluppa così in due settimane una rievocazione autobiografica scritta di slancio e senza ritocchi, un divagante e vivacissimo alternarsi di ricordi, oscillanti tra humour e malinconia, nostalgia e ironia, distacco e adesione.
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