Età della polvere. Giacometti, Heidegger, Kant, Hegel, Schopenhauer e lo spazio estetico della caducità
Al centro del libro sta l'idea di caducità, cioè quell'andamento transitorio e mortale, ma insieme unico e irripetibile che caratterizza ogni evento. Quest'idea è però presieduta da un paradosso insuperabile: per poterla riconoscere lo sguardo deve fissare l'oscurità in cui essa si perde di vista. Emblema di questa conoscenza-assenza è l'opera di Alberto Giacometti. Ma l'estetica si fonda su presupposti filosofici attinti a fonti diverse: così Heidegger, secondo cui il flusso storico-temporale è governato da "oblio", incrocia Schopenhauer dove a governare è la più completa cecità; la prospettiva di Kant è aperta in avanti per "approssimazione" mentre per Hegel è chiusa all'indietro da una permanente "rammemorazione".
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