Anale nazionale
L'autrice dichiara di avere scritto un romanzo "volutamente violento, osceno e abnorme" per denunciare l'oscenità politica dell'estrema destra. Poupée, la "bambola" protagonista del libro, è la moglie del dirigente di un partito di estrema destra dai connotati massonici. Rinchiusa nella sua stanza, tutte le sere si diverte a spiare le riunioni del marito e degli altri membri del partito dal buco della serratura, e facendo questo si abbandona a fantasie erotiche e coprofile. Il suo delirio scatologico e sanguinario e il desiderio folle di imposssessarsi del potere del marito condurranno a un epilogo tragico.
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