Che c'è di nuovo sulla guerra?
Siamo nel 1946. Monsieur Albert con la moglie Léa dirige a Parigi una sartoria per signora dove lavorano alcuni reduci dei campi di concentramento tedeschi. Per scene successive, con chiara tecnica cinematografica, ciascuno racconta la sua storia e il romanzo che ne esce ha per filo conduttore la guerra, ma sempre e solo sottintesa nel ricordo. E' un mondo di viventi, di viventi che sono sopravvissuti; è il mondo del dopoguerra, cioè di ciò che resta della guerra: l'assenza irrimediabile degli assenti, le sofferenze subite, la cronaca amara di chi ha conosciuto l'amore e le lacrime.
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