Bologna brucia
A Bologna, e altrove nel mondo, le cose ad avviso di Giuliano Alberti non vanno proprio come dovrebbero. Siamo agli inizi degli anni Settanta e Giuliano Alberti si trova spaesato perché vede naufragare i suoi sogni rivoluzionari. Lavorando all'Anagrafe "a studiare le cifre dei vivi e dei morti", improvvisamente si sente un escluso: senza rivoluzione che vita è mai? Allora pensa di sostituire alla rivoluzione ufficiale una rivoluzione privata. Dove non arriva la Storia supplirà lui con un suo progetto preciso, in cui la realtà quotidiana si alterna all'immaginazione al potere, e l'amore verso la vita a quello per una certa giustizia fra gli uomini e scrive sei "documenti per la presa della città" uno più fantastico dell'altro.
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