L'arte del costruire. Tra conoscenza e scienza
In questo volume Salvatore Di Pasquale affronta il controverso rapporto fra la prassi di cantiere e i fondamenti teorici e scientifici che sottendono alle realizzazioni architettoniche. Attraverso un'indagine del tutto nuova, rivolta non solo allo studio dei manufatti ma anche dei testi - fonti, trattati, scritti di teorici, architetti e scienziati - in un ampio excursus che va dal mondo classico alle realizzazioni degli anni sessanta di questo secolo, l'autore rilegge il ruolo della statica con un procedimento a ritroso che mette in discussione l'efficacia di interpretazioni che si rifanno a principi codificati nella scienza delle costruzioni solo in epoca moderna. Di Pasquale dimostra infatti come gli antichi abbiano sopperito alla mancanza di conoscenze matematiche e fisiche adeguate con l'acquisizione di un'esperienza basata sull'individuazione degli effetti piuttosto che sulla scienza delle cause. Per tale ragione è corretto parlare di 'arte del costruire' perché proprio di un'arte si tratta, fondata sull'esperienza e il perfezionamento delle tecniche e che consentì a insigni architetti, da Brunelleschi a Leon Battista Alberti e Andrea Palladio, di 'sapere prima di fare'. Questa rigorosa indagine esamina sotto una nuova luce il problema dell'interpretazione delle soluzioni escogitate per far fronte a esigenze improvvisamente manifestatesi, mettendo in risalto la capacità progettuale dei grandi realizzatori dell'antichità e del Rinascimento e l'intelligenza interpretativa dei teorici ottocenteschi. Ne risulta un affascinante spaccato di storia delle tecniche costruttive che si propone come una storia dei processi intuitivi rivelatisi, nel tempo, validi al punto da costituire le basi per ogni sistematizzazione scientifica.
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