Ci chiamavano teppisti rossi
La voglia di guarire da una nevrosi depressiva che non lasciava respiro, il ricordo della ribellione feroce e passionale contro i fascisti, l'utopia di una società nuova, di una rivoluzione imminente che trasformi insieme la società e gli uomini, sono a un tempo le ragioni di vita e di lotta che Luca Canali confessa nel suo racconto/diario "Ci chiamavano teppisti rossi". Quando il 14 luglio 1948 Togliatti rimase vittima di un attentato, al grido di "Hanno sparato a Toliatti", Roma e l'intero paese si fermarono. Ma ancora prevalgono i tatticismi, la burocrazia, la disciplina e gli apparati di partito, che trasformano in miraggio la speranza di una società egualitaria e giusta.
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