Stella di cenere
L'esperienza poetica di Lievi riconduce al grande filone dell'espressionismo nordico. Più che una raccolta di poesie è un poema senza gesta e senza figure, scandito, in canti e lasse attorno a un vuoto incolmabile, dal pulsare lancinante del dolore. Ciò che emerge non è tanto l'immagine dell'assente, quanto la distesa di relitti carbonizzati e indecifrabili in cui la sua scomparsa ha trasformato lo spettacolo del mondo. A popolare questo deserto, a convertire in presagio d'alba la fissità di una luce cinerea e in veglia d'amore l'incubo di una privata apocalisse è la carità minuta e febbrile della metafora, una visionarietà laica, fitta di trasalimenti narrativi e di cortocircuiti con il quotidiano.
Momentaneamente non ordinabile