Stili di regia. Narrazione e messa in scena: Leskov, Dumas, Zola, Dostoevskij

Stili di regia. Narrazione e messa in scena: Leskov, Dumas, Zola, Dostoevskij

Il I° ottobre 1932- Ejzenstejn viene nominato titolare della cattedra di regia nell'Istituto statale di cinematografia di Mosca. L'inizio di questa nuova fase di impegno didattico coincide con la progettazione di un ampio manuale sulla regia. Dell'opera viene messa a punto solo la prima sezione - "L'arte della messa in scena", pubblicata da Marsilio nel 1989 -, mentre rimangono sparsi lezioni e studi ora raccolti in questo volume e che rivelano un preciso nucleo tematico. Oltre a esercitazioni e articoli teorici, qui compresi in Appendice, quattro tragedie al femminile attraversano infatti queste pagine. Katerina Izmajlova dall'opera di Sostakovic, Margherita Gautier secondo una messinscena di Mejerchol'd, Teresa Raquin nella commedia di Zola, Nastas'ja Filippovna (testimone muto dell'estremo incontro tra Rogozin e il principe Myskin nell'Idiota di Dostoevskij), sono quattro protagoniste della letteratura ottocentesca le cui vicende ruotano ossessivamente attorno ai motivi del tradimento, della passione e della morte ma a ben vedere anche quattro 'casi clinici' che passano sotto la lente della ragione ejzenstejniana. Un universo caldo, di oscure passioni che un'ardita macchina spettacolare ha il compito, con le sue procedure ispirate a un deciso e rielaborato antinaturalismo, di rappresentare. Le lezioni resocontano questo passaggio complesso grazie al quale le indicazioni della pagina scritta e della scena teatrale si trasformano nella dimensione multipla del cinema. Ed è qui che la 'messa in scena' è costretta a violare i tradizionali registri espressivi e il senso si consegna fino alle soglie della rappresentazione, indicandone, allo stesso tempo, i limiti.
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