Ferro e sangue
Sono passati quindici anni da quando Annika Bengtzon ha messo la sua prima firma sulla Stampa della sera, con tanto di foto accanto all'articolo sull'omicidio di Josefin Liljeberg, la ragazza che lavorava al club Studio Sex; una morte di cui nessuno è ancora ufficialmente responsabile. Sempre in prima linea nella ricerca della verità, Annika da allora non ha mai smesso di scrivere di casi irrisolti, mossa dall'ostinazione che la spinge a esporsi a qualsiasi rischio in nome di un radicato senso della giustizia. Ma ora che la vita comincia a funzionare, il suo mondo così faticosamente conquistato rischia di crollare. Non solo ci sono progetti per smantellare la testata per cui lavora ma, in aggiunta, la sorella Birgitta, dopo averle inviato una serie di messaggi inquietanti, è scomparsa. Tra un passato che ritorna minaccioso e un presente carico di tensione, l'irriducibile reporter della Stampa della sera si ritrova coinvolta in un'indagine che la costringe a un duro confronto con la famiglia e con se stessa, obbligandola ad affrontare una volta per tutte le conseguenze del drammatico gesto compiuto in gioventù che ha sconvolto la sua vita. Un'inchiesta, l'ultima, dove ritornano con forza i temi a lei più cari: l'amore per il giornalismo, la lotta in difesa delle donne, la solidarietà verso la parte debole della società.