1992. La notte del garantismo
A più di vent'anni dalle vicende di Tangentopoli e dalle stragi di mafia, procedendo per testimonianze e prove, proprio come nel corso di un processo, Tiziana Maiolo - giornalista e scrittrice, all'epoca dei fatti parlamentare ripercorre con ritmo serrato e dovizia di particolari il 1992, che segnò uno spartiacque nella storia repubblicana "perché vide la fine dello Stato di diritto". Fu allora che caddero i confini tra giustizia e uso politico della stessa. Annichiliti, i partiti che avevano governato l'Italia per circa cinquant'anni rimasero - quasi non servissero più - come barriere contro un comunismo ormai tramontato. Non seppero reagire, restarono in ginocchio, porgendo il collo alla mannaia delle inchieste giudiziarie. Infine "si suicidarono", con l'abolizione dell'immunità parlamentare. L'autrice racconta in prima persona quegli eventi dandone una lettura che punta su tre personaggi chiave: Bettino Craxi, "l'inquisito"; Francesco Cossiga, "il picconatore"; Corrado Carnevale, "il giudice solo". Tre "rivoluzionari" ridotti al silenzio. Un'interpretazione dei fatti che non trascura i confronti con le vicende più recenti: “Che cosa sarebbe successo - si chiede Tiziana Maiolo – se nel dicembre del 1991 il presidente della repubblica avrebbe preavvertito un suo amico professore della Bocconi, dicendogli di tenersi pronto a diventare premier, mentre a palazzo Chigi c’era un altro esponente politico democraticamente eletto?” Il bilancio tracciato dall’autrice è netto e ci aiuta a fare chiarezza sull’Italia che siamo diventati, un paese in cui il giustizialismo sembra farla da padrone: “In questa storia del 1992 è l’Inquisitore a vincere. E, come tutti i vincitori, la storia la scrive Lui, ogni giorno: nei processi, nelle leggi, nella nostra cultura.”