Governatori. Così le Regioni hanno devastato l'Italia
Tra scandali e indagini, il primo decennio del Duemila è stato disastroso per le Regioni. Il secondo, se possibile, è cominciato anche peggio. Molti presidenti di Regione eletti nel 2010 hanno dovuto lasciare l'incarico, pressati dalla magistratura o dall'opinione pubblica. Trecento consiglieri regionali sono finiti sotto inchiesta. La qualifica di "governatore", neppure prevista dalla legge, finisce per simboleggiare, dunque, una stagione di grandi attese sfociata in un tracollo economico e morale. In questo libro Goffredo Buccini incontra i presidenti-governatori che - per ragioni spesso molto diverse - sono stati maggiormente sotto i riflettori negli ultimi anni e hanno guidato le più grandi Regioni italiane: da Roberto Formigoni a Nichi Vendola, da Roberto Cota a Rosario Crocetta... Dieci nomi famosi della nostra storia recente e le loro parole, i loro racconti accomunati da un senso di fallimento collettivo. Buccini descrive così il più grande "imbroglio politico" della Repubblica, tra malaffare e sprechi: quel federalismo regionale i cui effetti pesano come macigni sugli ospedali, lo smaltimento dei rifiuti, i servizi per i cittadini, ormai sempre più diseguali in un'Italia che la riforma del 2001 ha reso sempre meno unita, vanificando il diritto alla salute sancito dalla Costituzione. Con uno stile che mescola la sapiente arte dell’intervista e l’istinto da narratore dell’inviato speciale di lungo corso, Buccini ha chiesto a ciascun “governatore” una lettura di questa crisi politica e istituzionale, che per alcuni si è trasformata anche in una crisi personale, talvolta esistenziale. Se per il costituzionalista Mortati l’autonomia finanziaria era la “pietra angolare” del sistema regionale, le storie che leggerete in questo libro mostrano come quella pietra angolare si sia trasformata in una pietra al collo dell’Italia. Una lettura fondamentale per rispondere a domande sempre più pressanti: possono ancora esistere le Regioni? La sconfitta dei “governatori” non è forse anche nostra? Troveremo, insieme, la forza di cambiare?
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