Oliviero Rainaldi. Aquae
Le opere di Rainaldi si rifanno ai miti dell'antichità classica, scavano negli episodi del Nuovo e dell'Antico testamento, si ispirano a otto sculture funerarie medievali, ricordano vicende di personaggi fuori misura del passato o del presente che lo affascinano per la simbologia che evocano. L'attenzione per l'antico è uno stimolo ad andare a fondo nell'analisi psicologica, a tratteggiare le linee essenziali delle figure rappresentate, per scarnificarle, privandole di ogni orpello. Le sue opere mettono a nudo il tessuto emotivo, l'intelaiatura sentimentale, l'angoscia in cui si dibattono i suoi eroi. Nessun disorientamento o perplessità nella ricerca artistica, ma un ostinato approfondimento delle loro vicissitudini, dei drammi che sconvolgono le loro vite. Ma anche l'esaltazione dell'elemento spirituale e trascendentale. La riflessione su esempi tratti dalla storia lontana lo affascinano. E il mondo arcaico che lo attrae, ed è per questo che le sue opere scaturiscono spesso dal dramma, dal dolore, dalla nostalgia, dalle illusioni perdute.