Benito Cereno. Testo inglese a fronte
Una storia di mare e di schiavitù, pervasa da foschi timori per una umanità alla deriva, per la sorte che attende lo schiavo come il padrone. In "Benito Cereno" Herman Melville attraversa, prima di Joseph Conrad, la zona d'ombra della coscienza occidentale affidandosi all'esile trama degli ultimi giorni di un ammutinamento, indugiando sulla ferocia dell'oppresso e, ancor più, sul grigiore dell'apatia o della cecità dell'oppressore, in un crescendo di tensione mai risolta tra il bene e il male, nella premonizione dell'insufficienza della giustizia terrena. Melville sfida il lettore a immergersi in un "labirinto di senso", come scrive Luigi Ballerini nell'introduzione a questo capolavoro, da lui curato e tradotto con straordinaria maestria, consapevole delle ambiguità e degli splendori della prosa melvilliana.
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