Senza alibi. Perché il capitalismo italiano non cresce più
La prima Repubblica era finita con una tempesta perfetta: crisi economica, crisi politica, trasformazione radicale del sistema dei partiti. La seconda Repubblica si è aperta con un carico di speranze e, in particolare nel suo primo decennio, non è stata avara di riforme importanti: lavoro, privatizzazioni, banche, pensioni, liberalizzazioni. Cosa è andato storto, allora? Analizzando le sfere fondamentali da cui dipende il modello di capitalismo italiano e la loro interazione con le dinamiche politiche della seconda Repubblica, Simoni mostra come l'assenza di un compromesso organico, fondato su istituzioni coerenti, sia alla radice del declino economico. L'Italia non è un caso eccezionale se non nella misura in cui guardando a quanto avviene da noi si scorgono con maggior chiarezza fenomeni comuni al resto d'Europa. Le dinamiche che hanno prodotto la crisi possono essere lette e comprese con gli strumenti in nostro possesso e, soprattutto, il paese è riformabile. Smentire i toni apocalittici e parlare delle vere cause è l'unico modo per iniziare a "uscire dalla pentola".
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