Capitalismo. Verso l'ideale cinese (Il)
Con l'autonomia di giudizio e la libertà d'intelletto che lo contraddistinguono, Geminello Alvi si cimenta in un'impresa che nessuno aveva mai tentato prima: una definizione del capitalismo così com'è: risultato del compromesso tra la prepotenza statale, la mania di spesa dei governanti e la vanità che spinge a consumare beni inutili. Dopo averci mostrato perché il Novecento è stato "il secolo americano" e aver messo a nudo i tratti della storia segreta del secolo scorso, Alvi ci guida attraverso la lettura di un percorso storico che sembra, inevitabilmente, condurci verso "l'ideale cinese". E spiega perché il dono debba tornare a essere elemento centrale della vita economica. Prendendo le mosse dalla crisi iniziata nel 2008 e dall'ambigua posizione dell'economia cinese, Alvi con eclettica maestria traccia idealmente le vicende delle varie spiegazioni e restituzioni del capitalismo, gli errori e gli abbagli, per giungere a una descrizione opposta a quella marxista: non più conflitto tra classi ma compromesso tra l'esagerazione dello Stato e la vanità dell'inutile.
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