Domenico e Pellegrino Tibaldi
La Bologna del secondo Cinquecento fu un centro culturale di prima grandezza nell'Italia della Controriforma, un laboratorio artistico vivacissimo e un teatro di sperimentazioni ideologiche ricche di effetti visibili e tangibili che soltanto di recente sono stati oggetto di studi sempre più penetranti ad opera di una storiografia di largo respiro. Questo libro ruota attorno ad alcuni protagonisti di quella stagione tardo rinascimentale e in particolare alle figure di Pellegrino e Domenico Tibaldi, noti per essere stati apprezzati sia come abili architetti sia come pittori, attivi in varie regioni e capaci di fornire soluzioni magistrali a problemi complessi. Gli studi qui presentati ricostruiscono anche l'attività di tanti maestri rimasti a lungo in ombra rispetto a quelli più celebrati, affrontando le vicende architettoniche di importanti fabbriche cittadine, costruite per soddisfare una committenza molto differenziata ed esigente, sempre in rapporto con la cultura della Roma papale o della Milano borromaica.