Tony Gragg. In 4D. Dal fluire alla stabilità-Etwas festes aus dem strömenden. Catalogo della mostra (Venezia, 28 agosto 2010-9 gennaio 2011). Ediz. bilingue
In un percorso che si snoda lungo i tre piani di Ca' Pesaro, la mostra presenta una quarantina di opere in vetro, bronzo, acciaio, plastica, legno, pietra, ma anche venti tra disegni, bozzetti preparatori e acquerelli, realizzati in un trentennio di attività, dagli anni '80 a oggi, quasi tutte mai esposte prima d'ora in Italia. Dopo una prima fase (anni Settanta), in cui accosta frammenti colorati di detriti urbani in inedite composizioni a metà fra collage e scultura, Tony Cragg si muove via via verso opere più imponenti, in cui il minimalismo si fa monumentale, con gli immensi blocchi di legno, ferro, bronzo e fibra di vetro. Il "maniacale" interesse di Cragg per il potenziale moto dei corpi lo spinge, quasi scientificamente, a cercare, studiare ed esporre tutte le possibili mutazioni di una struttura primaria. Tutto accade comunque dentro l'universo della poetica del fare. Non forme chiuse ma "aperture" in cui prevale l'idea di confronto con lo spazio e del rapporto tra oggetti, materiali e immagini. Tony Cragg, dichiaratamente laico e "materialista" ompie un'operazione estetico-filosofica in cui l'arte ha il compito di far emergere una profonda spiritualità fisica e plastica, in "alternativa all'osservazione della natura" e "alla percezione dell'ottusa nostra realtà, soggetta solo alle leggi dell'utile".