Gita delle ragazze morte. Testo tedesco a fronte (La)
Anna Seghers, nata a Magonza nel 1900 da una facoltosa famiglia di commercianti ebrei ortodossi, sposa nel 1925 il filosofo ungherese Laszlo Ràdvanyi, come lei ebreo e comunista militante, e al suo fianco inizia una lotta radicale contro l'oppressione nazista che la porterà alla fuga e all'esilio. Muore a Berlino nel 1983 e con Thomas Mann e Brecht è la terza grande figura della letteratura tedesca in esilio. La gita delle ragazze morte, scritto tra il '43 e il '44 durante l'esilio messicano, considerato a parere unanime dalla critica uno dei più bei racconti della letteratura tedesca - apparentemente la narrazione di una serena gita scolastica fatta negli anni dell'adolescenza e della prima guerra mondiale - è in realtà un racconto incentrato sul tema dell'esilio e del viaggio, sul rimpianto di una Germania felice prima dell'avvento di Hitler e sull'orrore della barbarie nazista che spezzerà o modificherà in maniera irreparabile tutte le vite delle ragazze protagoniste del racconto.