Metà dell'anima
La poesia di Onofrio Arpino è suono che confina con il silenzio e dal silenzio trae nutrimento. È suono che arriva alle corde più remote dell'anima, attraverso due canali: il paesaggio come luogo di memoria e di storia, e la ricerca di esprimere l'ineffabile, non solo come tentativo di dar voce ai sentimenti e alla loro manifestazione, ma in particolare come rappresentazione della sfera più recondita dell'animo umano che si manifesta spesso come epifania del divino, dove la presenza della divinità oscilla tra entità ancestrale e percezione profondamente umana.
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