Xystus episcopus plebi dei. La solidarietà semantica dell'arte romana «in parietibus» e dell'arte irlandese «in codicibus» focale della rinascenza carolingia (e del linguaggio figurativo europeo)
Il saggio prende in analisi, nel nuovo registro delle scienze umane, la solidarietà semantica del linguaggio "apocalittico" dei messaggi salvifici plebi dei che la Roma «capitale cristiana» ha creato in parietibus nelle sue grandiose composizioni absidali dei secoli V-IX, e dei superni Libri della Parola from Durrow to Kells creati nei secoli VII-IX dai monaci Scotti (Iro-Scotti/Iberno-Sassoni) nella nuova "Casa della Vita" ex Aegypto tranducta nei promontoires extrêmes de l'Occident. In quanto entrambe manifestazioni principi del «girotondo delle Muse» da cui, uscendo dalla "lectio" dell'Apocalisse giovannea quale "annuncio" del Giudizio finale e della fine della storia, e dal concetto della "decadenza" portata dai "barbari" al linguaggio dell'arte, e nello specifico alla "simbolica del sacro", emerge una nuova "visione" della nascita del linguaggio figurativo europeo.
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