Capelli neri e naso... greco. Vol. 1
"Alle prime luci dell'alba del 1° gennaio 1646, in un freddo mattino innevato, qualcuno bussò alla porta della canonica della Chiesa Madre, dove abitava Don Pietro de Albaviva. Il cielo era stellato e la luna, con luce bianca ma un po' sfuocata a causa di una sottilissima nebbia, illuminava ancora i contorni delle case e degli alberi. Le cime dei monti della Daunia, coperte di neve, iniziavano a farsi notare nel loro profilo dall'ancora soffusa luce dell'aurora. Il vento della notte aveva spazzato il piano delle strade, ma aveva accantonato la neve negli angoli posti al suo riparo. Potersi reggere in piedi per quelle vie era un'impresa non certo facile. Ma un uomo, con stivali tipici del vestire spagnolo, cappellaccio a falde larghe, mantello nero e spada, che gli pendeva sul lato destro, in questo modo era più che evidente che fosse mancino, portava in braccio un batuffolo di coperte che avvolgevano qualcosa di non facile riconoscimento".