Pesi sospesi
Si è preferito il sottotitolo originale in questa pubblicazione, invece di quello che scaturiva più istintivo "La poesia protesta ancora". Ma perché "protesta ancora"? Perché questa raccolta ha 15 anni, ma esce con 5 anni di ritardo, in seguito a una controversia legale - vincente - contro uno dei tanti indegni rappresentanti della piccola editoria che quotidianamente offendono e usano la sensibilità artistica dello scrittore per solo tornaconto personale, e di cui ormai non si fida più nessuno. Anch'essa però, come alcune precedenti, da questo fatto ha ricevuto grandi danni. Rappresentante di "un mondo che non c'è più", e già in ritardo, come è stato detto, di quasi un decennio, ma riassuntiva, dei tormenti letterari di inizio secolo, si faceva portatrice di un malessere sommerso che purtroppo ha trovato la sua strada peggiore nella miscellanea umana del social e nella conseguente perdita confusa di identità e qualità di maggior rilievo. Ci resta oggi quella "goccia" vibrante, raccontata nella sua "ouverture", a testimonianza di un seme che resiste, sotto i pesi schiaccianti e soffocanti della moderna quotidianità. Il resto è solo, se vi fa piacere, da leggere.
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