Figlia della meraviglia
"Raccogliere l'invito di Enzo Amoruso "un artigiano della parola", significa trovarsi a leggere la parola scritta dell'intellettuale antico che si è pronunciato più volte contro la parola scritta, e a favore di quella orale, divina "ostetrica" della realtà in se. La scrittura dunque, è negazione del moto dialettico (come appare dal mito della sua invenzione al Dio egiziano Theut) Essa non arreca alcun giovamento agli uomini che, confidando nella scrittura, l'uomo non cerca più in se con uno sforzo interiore di pervenire alla verità. Al più, la scrittura può avere valore ipomnematico (ovvero il compito di rammentare) ma certo non produce sapienza".
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