La satanica brama del fatale languore
Nell'arcana e opalescente Venezia più funerea, dopo le mirabolanti peripezie fantasmagoriche ed eroticamente morbose raccontatevi ne "Il diavolo è un giocattolaio" e narratevi poi con trepidezza ne "Il candore svelato", proseguono e si riverberano misteriche le tenebrose, ardenti e ardite avventure d'un bruciato uomo fantasmatico smarritosi nella cupidezza dei suoi smaniosi struggimenti più pericolosamente voluttuosi, immersi nel chiarore d'un liquoroso plenilunio mortifero e livoroso ma al contempo accattivante, carezzevole, ondoso, impavidamente lussurioso. Un uomo che vendette incoscientemente la sua anima al demonio, donando ogni sua incendiaria e malinconica emozione sacra al principe delle tenebre, al signore del male, d'ogni umana castità e innocenza violata. Un uomo che, irreversibilmente condannato all'eterna perdizione più bramosa, figlia della sua insaziabile ingordigia avidamente lussuriosa, immisericordioso si perse nella tetraggine voraginosa del suo peccato più vanaglorioso, stipulando con Lucifero un accordo così tanto maestosamente mostruoso quanto limpidamente eccitante, carnale, incendiario e melodiosamente vizioso. Il patto per cui, denudando il suo animo a volontà del demonio e a diletto del suo sortilegio pauroso, giacerà per sempre nell'abisso euforizzante della sua donna più ambiguamente magnetica, sensuale ed elettrizzante.
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