Abandoned places. Ediz. italiana
Quasi trecento immagini a colori per rappresentare quarantadue luoghi dove il tempo si è fermato. Gli spazi rappresentati sono fragili, consumati dal tempo, ma è proprio quest'ultimo che fa conferire fascino agli ambienti, lasciando sempre un segno tangibile del suo passaggio. Fra nostalgia ed emozione, i luoghi che hanno cessato di servire allo scopo per i quali sono nati vengono usati come fenomeno di natura essenzialmente fisica, fotografarli significa occupare una porzione di spazio e la conferma dell'intrinseca essenza di questo rapporto è offerta in un gioco di identità fra il segno linguistico e la sua collocazione spaziale. Lo sforzo di trattenere e rappresentare lo stato dei luoghi, meglio definibile come l'architettura dimenticata, come il segno del tempo che passa sul corpo degli edifici, corrisponde esattamente alla possibilità di catalogare, al senso delle cose che fuggono, i cambiamenti che si perdono, sfumandosi nella memoria che solo per illusione contiene tutto esattamente, lo spazio, che non è possibile pensare.
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