Le gore
Le "gore" sono stagni, paludi momentanee che con l'arrivo della stagione calda si prosciugano, richiamandosi similmente ai nostri pensieri, che se non arricchiti, quotidianamente, si annichiliscono e si appiattiscono livellandosi al ribasso e omologandosi con l'ancor più bassa e totale assenza di cultura circolante. Oggi leggere una poesia è un atto di ribellione, forse ancor più che scriverla. La raccolta è divisa in due frammenti: la prima dal titolo "Gore" raccoglie poesie leggere, attimi sfuggevoli di vita vissuta permeati e compenetrati di bellezza; la seconda "Obitori" si contrappone, come il bianco al nero, alla prima. Come uno schiaffo che giunge improvviso, le poesie rispecchiano l'angoscia e lo sgomento di fronte al capolinea ultimo della vita umana, la morte. Alcune piaceranno più di altre, altre non piaceranno affatto ma basta che anche una sola parola colpisca il cuore e la mente del lettore affinché la poesia continua a perpetrarsi nel tempo.
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