Italiani
Questo libro tratta la fuga dei giovani italiani all'estero chiusi da un Paese incapace di realizzare i loro sogni. Ambientato nel 1951 nell'Italia post seconda guerra mondiale, racconta la storia di Antonio, giovane abruzzese che si imbarca per l'Australia insieme a tanti altri come all'epoca succedeva. Durante questo viaggio incontra Giovanni, Gisella e Gilberto, anche loro diretti nella terra dei canguri, tutti giovani e tutti costretti, chi per un motivo e chi per un altro, ad andare via. Le ultime pagine del libro sono un parallelismo con i nostri anni,sessant'anni esatti dopo con l'Italia ancora vittima di una grave e sanguinosa fuga di cervelli. Importante è la realizzazione del singolo individuo come causa principale della sua partenza, vista come mezzo per arrivare all'obiettivo appena citato con l'esigenza di sentirsi a casa liberi dall'oppressione genitoriale in un'Italia, quella dei primi anni cinquanta, dove i figli non avevano voce in capitolo sulla loro vita dovendo sottostare alla volontà familiare attenti ai desiderata dell'opinione pubblica considerata giudice supremo delle vite e delle azioni altrui. Il libro dà al lettore spunti di riflessione tanto sul presente quanto sul passato, aprendo una finestra,seppur molto piccola, sulla quarta rivoluzione industriale e su come la figura dei giovani compromette la competitività industriale e il benessere sociale dell'Italia.
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