Mara Arbarei. Il profumo della pianta di incenso
"Guardava quel panorama mentre si concedeva una piccola pausa dal suo lavoro che a chiunque, vedendolo sempre chino su quel rude suolo, pareva inutile e insulso, ma lui, ostinato come un mulo, in quel lembo di terra ci credeva, ci credeva fino in fondo. Stava assaporando di nuovo quei grandi spazi, il senso di pace e di serenità che quel luogo emanava, i prati d'intorno punteggiati da una miriade di margherite bianche, dai fiori azzurrini della borragine e da quelli alti di asfodelo, mentre le macchie azzurro-violetta delle pervinche spuntavano qua e là a ridosso del muretto a secco. Era solo, immerso nella profondità di un silenzio antico come la sua terra; solo una leggera brezza, che saliva dalla vallata, faceva frusciare le alte fronde dei due lecci". Un piccolo-grande uomo visse in un silenzioso angolo di mondo, arcaico e suggestivo, dove con le sole forze della volontà e di robuste braccia, dopo immani fatiche riuscì a trasformare un lembo di terra aspro, brullo e sassoso, in un biondeggiante campo di grano. Sfogliate lentamente le pagine, che ne narrano i sogni e la storia, e scoprirete tutto ciò che nella sua vita raccolse e conservò nel grande scrigno del suo cuore.
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